Lettera di Dino Campana a [Carlo] Carrà, [1917 dicembre 25], da Lastra a Signa a [s.l.]
4 p., 2 c., ms.
Car.I.30.4
Considerazioni sul discorso del Vate (G. d'Annunzio) e sulla sua produzione letteraria. E' innamorato di Sibilla [Aleramo].

La lettera è costituita dalla minuta di una lettera scritta a Elisa Albano, proprietaria della tenuta Granvigna presso Almese, in Piemonte. La versione definitiva della lettera a Albano (poi passata forse nelle carte di Pietro Cimatti) è pubblicata in Vera Wygod, "Ricordo di una vacanza" in "La Fiera letteraria" XV, 52, 25 Dicembre 1960, p. 3.
Le due versioni della lettera sono inoltre pubblicate in Gabriel Cacho Millet (a cura di), "Lettere di un povero diavolo. Carteggio (1903-1931), con altre testimonianze epistolari su Dino Campana (1903-1998)", Firenze, Polistampa, 2011: la trascrizione della lettera a Carrà è però lacunosa della parte, cancellata ma leggibile, dove Campana parla della tenuta Granvigna e degli affreschi qui realizzati da Zygmunt Perkowicz.
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