GRASSINI SARFATTI, Margherita
 
Date e luoghi
1880 aprile 8 - 1961 ottobre 30
 
Fonti e note alla scheda
Giornalista, militante politica, scrittrice, critica d'arte e promotrice di cultura.
Appartenente alla comunit� ebraica di Venezia, nell'adolescenza Margherita Grassini inizia a coltivare idee socialiste. Sposatasi nel 1898 con Cesare Sarfatti, si trasferisce con lui a Milano nel 1902. In occasione della V Biennale di Venezia (1903) si afferma pienamente come critica d'arte. Nel 1904 inizia a collaborare all'"Avanti della domenica"; nel 1909 � responsabile della rubrica di critica d'arte dell'"Avanti!". Apre intanto un salotto, che viene frequentato da scrittori, critici e artisti (i futuristi in primis), da intellettuali ebrei ma anche da cattolici modernisti; all'inizio degli anni '10 stringe rapporti stretti con l'ambiente della "Voce", organizza conferenze e dibattiti. Nel 1912 conosce Benito Mussolini, con cui avvia un intenso rapporto e col quale fonda l'anno successivo la rivista "Utopia". La Sarfatti si allontana progressivamente da positivismo, razionalit� e riformismo cari alla cultura socialista, in cerca di una nuova sintesi culturale italiana moderna; all'avvicinarsi della guerra, nel 1914, prevale in lei l'opzione interventista, con il conseguente abbandono del socialismo e la successiva elaborazione ideologica in seno al fascismo. Nel 1918 muore sul fronte il figlio Roberto, partito volontario; nello stesso anno, la Sarfatti entra a far parte della redazione del quotidiano di Mussolini il "Popolo d'Italia"; � nel frattempo collaboratrice di altri giornali, come "La Stampa" di Torino e "Gerarchia" (rivista di teoria politica), di cui diventa direttrice editoriale dal 1922. E' figura di primissimo piano nella costruzione del fascismo e nell'ascesa al potere di Mussolini. Nello stesso 1922 _ cercando di restituire a Milano un ruolo di centralit� culturale - fonda il gruppo di Novecento, con il gallerista Lino Pesaro e gli artisti Anselmo Bucci, Leomardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Pietro Marussig, Ubaldo Oppi, Mario Sironi.
Nel 1924 muore il marito; nello stesso anno la Sarfatti prepara la celebre biografia di Mussolini, "The life of Benito Mussolini", edita nel 1925 in Inghilterra e l'anno dopo in Italia col titolo "Dux". Il Duce interviene, nel 1926 a Milano, all'inaugurazione della I Mostra del Novecento italiano. L'anno successivo Margherita si traferisce stabilmente a Roma. Dopo la creazione delle confederazioni artistiche sindacali (1927-1929), l'influenza della Sarfatti sulla vita artistica italiana � destinata a diminuire, sebbene nel 1930 esca uno dei suoi testi pi� importanti, la Storia della pittura Moderna, che testimonia del suo interesse per gli sviluppi dell'arte contemporanea europea. Sta calando tuttavia il suo ascendente sullo stesso Mussolini, che non la riconosce n� come madrina dell'arte fascista, n� come creatrice del nuovo stato: inizia cos� il suo declino, su cui influisce anche l'inimicizia di Farinacci, che l'attacca pi� volte dalle pagine di "Il Regime fascista" (1931).
Nel corso degli anni Trenta, stringe pi� stretti contatti con gli Stati Uniti, e tenta di delineare una parentela fra regime italiano e New Deal, considerando la politica americana pi� vicina al fascismo che quella della Germania nazista. Negli Stati Uniti, soggiorna a lungo nel 1934, e nel 1937 pubblica il saggio "L'America, ricerca della felicit�"(1937). Alla svolta intransigente della politica fascista e soprattutto all'avvicinarsi della legislazione antisemita, la Sarfatti si trasferisce dapprima a Parigi, successivamente in Argentina, dove si occupa di critica d'arte e dove rimane fino al 1947. Rientrata in Italia, pubblica il libro di memorie "Acqua passata" (1955).
Figlia di Amedeo Grassini e Emma Levi. Il 29 maggio 1898 sposa l'avvocato Cesare Sarfatti, dal quale avr� tre figli: Roberto (1900), Amedeo (1902) e Fiammetta (1909). A Venezia � allieva di Antonio Fradeletto. Nel primo decennio del '900 frequenta a Milano Anna Kuliscioff e Filippo Turati. Fra il 1910 e il 1914 avvia un sodalizio con Prezzolini e l'ambiente vociano. Dal 1912 si lega a Benito Mussolini. Diviene amica di molti letterati, � intima di Ada Negri, � vicina ad artisti come Adolfo Wildt, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Antonio Sant'Elia, Luigi Russolo, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Mario Sironi. Lavora con il gallerista Lino Pesaro. Intrattiene rapporti con i principali uomini politici del Ventennio fascista: Italo Balbo, Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Galeazzo Ciano, Arnaldo Mussolini.
 
Unità archivistiche
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