D'Annunzio, Gabriele
 
Note biografiche o storia istituzionale
Massimo esponente del decadentismo italiano. Frequenta gli studi classici a Prato e già nel 1897 si fa notare con le sue liriche "Primo vere", grazie alle quali entra negli ambienti letterari più esclusivi dell'epoca. Nel 1881 arriva a Roma, e si mette in contatto con i giovani collaboratori di "Cronaca bizantina". Le sue poesie e opere in prosa di questi anni mostrano un esasperato erotismo ed estetismo. Durante gli anni romani la vita mondana e le intense letture a carattere europeo lo portano a maturare la certezza che la prosa è il mezzo ideale per esprimere compiutamente l'estetismo estratto dalla poesia ("Il Piacere" 1889). Nel 1891 si trasferisce a Napoli, dove collabora a riviste e scrive ancora romanzi, ma guardando alla poesia. Infatti l'attenzione per il Simbolismo europeo gli ispira Poema Paradisiaco. Nel 1893, esce la sua opera in prosa più impegnativa, "Il Trionfo della Morte", che gli apre le porte verso la produzione drammatica. Nei primi anni del Novecento termina le "Laudi", opera che mostra il vertice della poesia dannunziana. Tra il 1910 e il 1911 è in Francia; torna in Italia all'inizio della guerra e partecipa ad alcune missioni spericolate come la "beffa di Buccari" e il volo su Vienna. Il 12 settembre 1919 è promotore dell'occupazione della città di Fiume. Nel 1921 si ritira nella sua villa sul Garda e si dedica alla composizione del "Notturno"e del "Libro segreto".
 
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