Berio, Luciano
 
Date e luoghi
Oneglia, Imperia, 24 ottobre 1925 - Roma, 27 maggio 2003
 
Note biografiche o storia istituzionale
Musicista italiano, oggi tra i più noti in campo internazionale, nasce ad Oneglia (Imperia) il 24 ottobre 1925 e muore a Roma il 27 maggio 2003; dopo aver frequentato il liceo classico 'De Amicis' di Imperia, è stato allievo del conservatorio di Milano. Insieme a Giulio Maderna e Luigi Nono è considerato un capofila della musica contemporanea italiana sul fronte di quei musicisti, affacciatisi alla ribalta degli anni del primo dopoguerra, intenti a trarre le rigorose conseguenze dalla crisi della precedente cultura. Berio, poco propenso alla discussione ideologica, si è ogni volta sottratto all'inserimento nella "poetica" di una precisa scuola d'avanguardia, mentre si è sempre impegnato a elaborare progetti linguistici, sperimentando la materia stessa delle "cose" musicali, ovvero il materiale acustico. L'approccio precoce alla musica elettronica non è stato che uno dei momenti di ricerca, mentre era impegnato in opere di teatro musicale, in musiche strumentali e vocali e perfino in aperture, non si sa bene fino a che punto "critiche" sul fronte del "consumo", come dimostrano le sue strumentazioni e "contaminazioni" di songs perfino dei Beatles. Interesse preminente in Berio è la qualità fonica della materia sonora, sia sotto il riguardo acustico, cioè del timbro e del colore, sia sotto l'aspetto linguistico. Tra le opere di teatro musicale ricordiamo PASSAGGIO su testo di Edoardo Sanguineti (1963). L'odissea della protagonista è una denuncia della mercificazione nella società capitalistica; il pubblico è chiamato a partecipare attivamente alla formazione dello spettacolo come elemento decisivo per una sorta di spontanea germinazione gestuale. Provocando la realtà, Berio rompe gli schemi "narrativi" della musica tradizionale. Tra i pezzi per orchestra, o voce e orchestra merita un accenno EPIFANIE. Il testo dei brani vocali consiste in un montaggio fatto da Umberto Eco con parole di Proust, Joyce, Machado, Sanguineti, Brecht. L'opera consente diversi moduli di lettura e un cangiare dei nessi significativi a seconda della posizione e dell'ordine in cui le singole sezioni vengono a trovarsi; gli elementi emergenti sembrano drammaticamente invocare latenti possibilità formative, appunto "epifanie", poi subito frustrate da amare consapevolezze.
 
Unità archivistiche
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