FIGINI, Luigi
 
Date e luoghi
1903 gennaio 27 - 1984 marzo 13
Nato a Milano, morto a Milano.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Architetto. Nel 1903, a Milano, nasce Luigi Figini dal ragionier Alessandro Figini e da Pia Jardini (che avranno qualche anno dopo un altro figlio, Paolo). Matura fin dagli anni del liceo (si diploma al Liceo Parini nel 1921) uno spiccato interesse per le arti che lo induce a iscriversi all'Accademia di Belle Arti oltre che alla Scuola preparatoria per Architetti del Politecnico di Milano. Questa duplice scelta scolastica, segno forse di uno slancio più personale da un lato e di un pragmatismo più familiare dall'altro, finirà per caratterizzare intensamente tutta la sua vita, stretta tra la passione per l'arte (pittura e fotografia in particolare) e per l'architettura. Nelle parole a lui dedicate da Giuliano Gresleri, Figini viene descritto come "intellettuale che pratica pubblicamente un'arte (l'architettura) e ne coltiva in segreto, con metodicità e determinazione, un'altra (la pittura)". Nel 1926 si laurea ma, già inserito nel circuito culturale milanese, praticamente negli stessi mesi fonda il Gruppo 7 con altri amici con cui condivideva un particolare approccio di rinnovamento dell'arte e dell'architettura, quell'approccio che farà del Gruppo 7 il momento inaugurale del razionalismo architettonico italiano. In questo gruppo vi è anche Gino Pollini, coetaneo e collega alla scuola di architettura. Importanti sono gli esordi giovanili legati all'attività del Gruppo 7 di cui il momento culminante è la realizzazione per la IV Esposizione internazionale delle arti decorative a Monza della Casa Elettrica, su incarico della Edison. Mentre il Gruppo 7 si sfalda sulla scia di alcuni dissapori interni (anche nella prospettiva di una adesione al MIAR, il movimento nazionale per l'architettura razionale), il sodalizio professionale di Figini con Gino Pollini prende pienamente forma nel 1929 con la fondazione del loro studio di architettura. Dopo una serie di lavori prevalentemente di piccola dimensione, nel 1933 Figini e Pollini hanno modo di presentarsi alla ribalta partecipando alla V Triennale di Milano: nel parco del Sempione realizzano la Villa-Studio per un artista, in cui l'architettura pensata da Figini e Pollini viene integrata della ricerca artistica (nella Figura distesa di Fontana e nel Cavaliere di Melotti) in un complesso di creatività che sembra ben rappresentare la poliedricità di interessi di Figini. Tra il 1933 e il 1935 Figini progetta e realizza la propria abitazione, al Villaggio dei Giornalisti a Milano, dove andrà a vivere con la moglie Gege Bottinelli, conosciuta nel 1930 e sposata poi nel 1935. Nel progettare la loro casa, Figini tenta di mettere a fuoco un preciso modello abitativo urbano e antiurbano al tempo stesso, caratterizzato fortemente dal rapporto tra il costruito e lo spazio aperto, tra l'edificio e la natura in cui si contestualizza e di cui si attornia. Quest'ultimo aspetto, il legame con la natura, è un altro tratto fondamentale della personalità di Luigi Figini, sia nel lavoro (studioso della progettazione del verde nell'architettura), sia nella vita in genere (appassionato alpinista, era anche un attento osservatore degli uccelli, sui quali progetta a lungo di pubblicare le proprie osservazioni). Adriano Olivetti, a seguito proprio della visita alla V Triennale, avvicina Figini e Pollini e, a partire dal 1934, li fa diventare i suoi più stretti collaboratori per una lunga serie di progetti ad Ivrea, in buona parte realizzati. Si tratta di progetti per lo officine industriali ma anche per le sedi dei servizi sociali, per le abitazioni dei dipendenti, fino al coinvolgimento nei lavori alla scala urbanistica. Figini si lascerà coinvolgere anche nelle implicazioni politiche dell'attività di Olivetti e, nel 1949, entrerà a far parte del comitato centrale del Movimento di Comunità. Con l'inizio della collaborazione con la redazione della rivista «Chiesa e Quartiere» (di cui sarà corrispondente da Milano), nel 1956 Figini dà espressione ad un altro suo grande interesse in cui convergono ancora arti figurative e architettura, ovvero il loro rapporto con il sacro e la spiritualità che si concretizza in una costante attenzione alla progettazione e realizzazione dello spazio chiesastico, come anche alla documentazione e alla elaborazione teorica in merito. A questo versante degli interessi di Figini appartengono almeno due momenti importanti della vita professionale, i progetti sviluppati e realizzati per le due chiese milanesi della Madonna dei Poveri (1952-1954) e dei Santi Giovanni e Paolo (1964) (sempre con Gino Pollini). Altre chiese verranno studiate (per il villaggio di Borgo Porto Conte, per un quartiere Cep di Bergamo e il prototipo romano della Mater Ecclesiae) che rimarranno però sulla carta. Con gli anni Settanta gli incarichi professionali si diradano concludendo gradualmente la parabola professionale di Luigi Figini che muore a Milano nel 1984. A parte l'importante riferimento alla figura di Gino Pollini e della moglie Gege Bottinelli, nel corso della sua vita e delle attività svolte Luigi Figini ha stretto rapporti di collaborazione e scambio con sostanzialmente due cerchie: da un lato la cerchia milanese degli esordi; dall'altro alcune figure di riferimento per il suo impegno, che caratterizzerà gli anni più tardi, sul fronte dell'arte e dell'architettura sacra. Tra i primi vale la pena di nominare almeno gli architetti con cui condividerà la fondazione del Gruppo 7: oltre a Pollini, Ubaldo Castagnoli, Guido Frette, Sebastiano Larco, Carlo Enrico Rava e Giuseppe Terragni (Adalberto Libera in un secondo tempo subentrerà nel gruppo in sostituzione di Castagnoli). Luciano Baldessari è un'altra figura importante nei primi anni della professione. Della seconda cerchia invece vanno ricordati almeno Giuliano Gresleri, e Padre Costantino, sacerdote-artista della cui opera creativa Figini sarà un estimatore. Altre amicizie significative saranno quelle strette da Figini con Carlo Belli, e Renata e Fausto Melotti (rispettivamente moglie e cognato di Pollini).
 
Fonti e note alla scheda
Bibliografia:
Gregotti, V., Marzari, G. (a cura di) "Luigi Figini Gino Pollini: opera completa". Milano: Electa, 1996.

Scheda a cura di Francesco Samassa (ottobre 2006)
 
Fondi archivistici
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Unità archivistiche
4 unità>>