ZANIBONI, Silvio
 
Date e luoghi
1896 aprile 21 - 1980 novembre 9
Nato a Padova, morto a Rovereto.Trascorre la prima infanzia a Riva del Garda (Tn) dove il padre esercita la professione di medico condotto. Qui tornerà a lavorare con una certa frequenza anche dopo il suo trasferimento a Milano, avventuo nel 1911, dove apre uno studio e svolge la maggior parte della sua attività.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Scultore. Si trasferisce a Milano nel 1911, dove si iscrive all'Accademia di Brera, che lascerà l'anno seguente per completare la sua formazione nello studio di E. Bazzaro. All'immediato dopoguerra risalgono i primi lavori noti: i busti di G. Lipella e N. Pernici (1919) collocati nelle nicchie del Palazzo dei Provveditori a Riva del Garda e il busto di S. Sighele a Nago (1921). Esordisce professionalmente nel corso degli anni Venti partecipando ai numerosi concorsi promossi nell'ambito delle onoranze nazionali ai caduti della prima guerra mondiale, a cui seguiranno alcune felici realizzazioni a Belluno, Morbegno, Ardenno, Corbetta e a Brembate. In questo contesto si collocano anche le decorazioni scultoree realizzate nel 1928 per l'Arco del Trentino e della Venezia Giulia nel Monumento ai caduti di Milano progettato dall'architetto G. Muzio. La produzione artistica si intensifica nel corso degli anni Trenta con le realizzazioni per la colonna celebrativa dello stabilimento Caproni a Milano (1930), la statua del Genio delle acque per la Centrale idroelettrica del Ponale (1931) e, tra il 1930 e il 1932, le figure scolpite per la sala delle Grida nel Palazzo della Borsa e i gruppi scultorei per la Casa dei Sindacati Fascisti dell'Industria a Milano; tra il 1933 e il 1939 realizza le statue di Sant'Ambrogio e San Carlo per la Sezione Arte Sacra alla Triennale, i busti dei martiri trentini D. Chiesa e C. Battisti e la statua della Giustizia per il fondale di un'aula del Tribunale penale del Palazzo di Giustizia di Milano progettato da M. Piacentini. Sempre a Milano realizza numerosi monumenti funebri presso il Cimitero Monumentale. Tra il 1941 e il 1968 progetta una serie di lavori per il Mausoleo a Cesare Battisti sul Doss Trento: la statua di Santa Barbara e gli altorilievi per l'omonima cappella, le Aquile delle Divisioni alpine e la scultura-reggipilo nel piazzale di accesso al Mausoleo. Il progressivo peggioramento delle condizioni della vista pregiudica, negli ultimi anni, una normale attività lavorativa. E' figlio del medico condotto di Riva del Garda (Tn). Allievo di E. Bazzaro, titolare di uno degli studi di scultura più avviati di Milano, ne diviene presto suo collaboratore nella direzione della fitta produzione di statue e rilievi al Cimitero Monumentale di Milano. La conoscenza di Bazzaro, membro di spicco nelle giurie che presiedono ai concorsi per i sacrari ai caduti, gli procurerà, inoltre, condizioni di favore e numerose commissioni. Si registrano contatti di natura professionale con Giovanni Muzio, Paolo Mezzanotte, Antonio Carminati e il conterraneo Giancarlo Maroni. Nella biografia di Zaniboni vi è inoltre traccia di contatti con Tullio Crali e Oreste Ferrari.
 
Fonti e note alla scheda
La scheda è stata realizzata sulla base delle informazioni raccolte dalle seguenti fonti:BibliografiaSalvagnini G. "Silvio Zaniboni". In: "Libero: ricerche sulla scultura del primo Novecento" n. 9, (1997) pp.37-38 "Silvio Zaniboni: la "scultura decorativa" e la città" . Milano: Skira Editore, 1996Ferrari O. "Artisti trentini d'oggi. Lo scultore Silvio Zaniboni". In: "Trentino", VIII, n.9 (1932), pp.295-298La scheda è stata compilata da Mirella Duci nell'anno 2002.
 
Fondi archivistici
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