Consegue la licenza tecnica presso la scuola Martino Filetico di Ferentino nel 1904. Nel 1906 già lavora come disegnatore presso gli studi degli ingegneri Emilio Donadio e Raffaele Pietrostefani, direttore quest'ultimo della Cooperativa ferrovieri per la costruzione di nuove case operaie. Narducci è poi impegnato presso l'ufficio tecnico della Cooperativa Case ed Alloggi per Impiegati del Quartiere Caprera, sempre a Roma: lo attesta un certificato del 13 marzo 1909 firmato da Stefano Gentiloni Silverj. Un mese dopo, nell'aprile del 1909, Narducci è assunto come disegnatore in prova nelle Ferrovie; vi entrerà in forma stabile dall’aprile del 1912.
Nel frattempo, non cessa di curare la sua formazione. Nei primi anni '10 del '900 frequenta la Scuola di Decorazione architettonica del Museo Artistico Industriale di Roma, ove si diploma nel 1913; nel 1914 consegue una licenza di professore di disegno architettonico presso l'Istituto di Belle Arti di Bologna. Nel corso della Prima guerra mondiale trascorre a Padova un periodo di lavoro e presta servizio in vari rami del Genio. Nel 1919 entra nell'Ufficio 5° del Servizio Lavori delle Ferrovie. Nel 1920 si iscrive al terzo anno della R. Scuola superiore di architettura, dove si laurea nel dicembre del 1923. Nel frattempo, si cimenta come libero professionista nella progettazione di ville private e partecipando ad alcuni concorsi.
Il suo lavoro tuttavia finisce per svolgersi quasi interamente tra le fila del Ministero delle Comunicazioni, dove fa una rapida carriera. Nel 1922 è disegnatore di prima classe, nel 1924 viene promosso segretario tecnico principale delle Ferrovie, l'anno dopo segretario tecnico capo. Avvia, come Angiolo Mazzoni, una lunga serie di opere di rinnovamento dei Fabbricati viaggiatori e dei palazzi delle Poste e Telegrafi, sotto la guida dell'ingegner Ferruccio Businari, dirigente dell'Ufficio dal 1924 al 1932, e poi di Achille Pettenati. Nel 1930 ottiene l'abilitazione come ingegnere e diviene ispettore di prima classe. Fra il 1937 e il 1940 l'architetto si occupa della sistemazione dello scalo di Roma Ostiense, sia per il padiglione provvisorio, realizzato in occasione della visita di Hitler nel 1938, sia per il fabbricato permanente. Nel 1939 ottiene la carica di ispettore capo; nel 1940 è chiamato anche a realizzare, con Mazzoni e Giuseppe Terragni, il padiglione della Mostra ferrotranviaria per l'E42.
Nel 1943 N. ottiene un prepensionamento, evitando di prestare servizio per la Repubblica di Salò, ma nel 1944-1945 riprende servizio per il Ministero: lavora fino al 1951 per la Sezione architettura del Servizio lavori e costruzioni, dove viene creato il Gruppo Architettura che avvia una rapida ricostruzione dei fabbricati distrutti o danneggiati dai bombardamenti della guerra. |