Comune di Rovereto, Musei Civici, Galleria Museo Depero, 1981-1989
 
Date e luoghi
1981-1989
Rovereto, 1981-1989. Sede del museo: Rovereto, via della Terra, n. 53 Sede della direzione: Rovereto, Sede municipale Attività culturali, via Canestrini, 1
 
Note biografiche o storia istituzionale
Sede del museo: Rovereto, via della Terra, n. 53. Sede della direzione: Rovereto, Sede municipale Attività culturali, via Canestrini, 1. Museo d'arte comunale. Il primo dicembre 1980 viene approvato dal Consiglio comunale il "Regolamento per i Musei civici di Rovereto", che entra in vigore il 28 gennaio 1981: esso sancisce la creazione di un organismo unitario di coordinamento e gestione delle attività e del patrimonio museale cittadino (Museo civico, Galleria e Museo Depero, Galleria Civica d'arte). Nello stesso anno viene affidato l'incarico di progettazione di una sede idonea per i Musei civici, individuata in palazzo ex Parolari. L'incarico di ristrutturazione è affidato agli architetti Luciano Baldessari e Renzo Aste, contemporaneamente a Bruno Passamani e Pia Ferrari viene richiesto di elaborare uno studio sull'assetto organizzativo ed espositivo che la nuova struttura avrebbe dovuto avere (la relazione titolerà: "Per un istituendo museo civico roveretano: considerazioni e proposte", Brescia 1981-1982). Pochi anni dopo la donazione al Comune di Rovereto delle collezioni naturalistiche di proprietà della Società Museo civico di Rovereto (dicembre 1983), l'istituzione Musei civici formula nelle "Proposte di modifica al Regolamento per i Musei civici di Rovereto" la necessità di istituire due apposite sezioni museali con differenti competenze: una in ambito artistico e l'altra nell'ambito storico-archeologico-naturalistico: tale proposta è approvata dal Curatorio dei Musei civici il 6 febbraio 1985. Nel frattempo il dibattito sulla nuova sede museale, vede una tappa significativa nella relazione di Umberto Savoia "Per un istituendo museo arti figurative: la proposta Parolari perchè sì; la proposta Parolari perchè no; una proposta diversa" del 3 dicembre 1984, che presenta un progetto culturalmente e logisticamente più ampio individuando nell'area ex Oblati una nuova soluzione museario-urbanistica. La relazione ha l'effetto di far sospendere la fase esecutiva del progetto Parolari. Mentre tutte le attenzioni sono dunque rivolte al problema della sede, il Curatorio dei Musei civici, Sezione arti figuarative e arte varia lamenta la scarsezza di mezzi e di autonomia per impostare un coerente progetto culturale-organizzativo. La situazione gestionale viene valutata negativamente anche dagli organismi provinciali che bocciano l'erogazione del contributo provinciale (L. n. 17 del 1977) per l'anno 1985 relativamente alle mostre, alle pubblicazioni e alle manifestazioni di valorizzazione del patrimonio della Galleria Museo Depero. Nell'incontro del Curatorio con l'assessore provinciale alla cultura Andreolli del 21 gennaio 1986 viene formalizzata una prima proposta di far rientrare la Galleria Museo Depero nel circuito provinciale dei musei. Il 13 marzo 1986 il Consiglio comunale di Rovereto approva l'ordine del giorno "in merito all'inserimento dei musei civici di Rovereto nel circuito museario provinciale". Dopo la nomina di un Comitato tecnico che valuta il progetto, il Consiglio comunale approva il 16 febbraio 1987 lo schema di disegno di legge provinciale sull'istituzione del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ratificato poi con la Legge provinciale del 23 novembre 1987, n. 32. Nel frattempo resta attivo il curatorio Musei civici _ sezione Museo Depero. L'ultima riunione testimoniata dalle carte d'archivio è del 27 aprile 1989, mentre il 4 settembre 1989 avviene il passaggio del patrimonio museale comunale al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, secondo la convenzione del 10 agosto 1989, n. prot. 1550/112-86, che sancisce la messa a disposizione del nuovo ente museale, a titolo gratuito, dei beni comunali facenti parte della Galleria Museo Depero. L'articolo 2 del "Regolamento per i musei civici di Rovereto" stabilisce tra le finalità dell'istituzione la raccolta, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico, storico, artistico, scientifico e naturalistico; il contributo alla ricerca; la tenuta e l'aggiornamento dell'inventario dei beni; l'attività didattica e di diffusione della conoscenza con l'organizzazione di mostre. Tra le attività previste per la realizzazione delle finalità l'articolo 3 prevede : "la ricerca in tutti i campi delle attività dei musei e gli scambi materiali ....; l'organizzazione di mostre e manifestazioni; le pubblicazioni; ...". Di fatto prosegue nei primi anni Ottanta l'inventariazione del patrimonio artistico, documentario, bibliografico e fotografico della donazione Depero. Nel 1981 viene pubblicata, a cura dei Musei civici, Galleria Museo Depero, la corposa monografia "Fortunato Depero" curata da Bruno Passamani. Nello stesso anno vengono acquistate la ricostruzione delle scenografie dello spettacolo di Depero "I balli plastici" nonché le scenografie e i costumi dello spettacolo "Il canto dell'usignolo", e viene autorizzata la riproduzione serigrafica di opere dell'artista. Continua il prestito di opere a studiosi e a gallerie d'arte per l'organizzazione di mostre sul futurismo e l'incremento della biblioteca specialistica del museo. Per quanto riguarda l'attività espositiva tra gli eventi più significativi o comunque che hanno visto un diretto coinvolgimento dell'istituzione si segnalano la mostra del 1982 "Opere futuriste di Roberto Iras Baldessari" e l'esposizione tenuta nello stesso anno a Saliburgo "Antologica di F. Depero" poi riproposta l'anno successivo a Spoleto e a Bolzano. Nel 1986 anche Rovereto viene finalmente coinvolta da un significativo evento espositivo quale "Novembre futurista" che vedeva l'allestimento della mostra "Depero & New York" curata da Maurizio Scudiero e la riproposizione delle opere di Depero presentate alla mostra "Futurismo e futurismi" tenuta lo stesso anno a Palazzo Grassi di Venezia. Negli stessi anni il Museo collabora, anche se solo con ruolo di prestatore di opere, alla mostra di Modena "I futuristi e la fotografia" curata da Giovanni Lista, a cavallo tra la fine del 1985 e l'inizio del 1986, approdata poi a Rovereto, e con l'allestimento tenuto a Palazzo Alberti di Rovereto della mostra "Futurismi postali" curata da Maurizio Scudiero. Il Curatorio viene inoltre in questi anni pienamente coinvolto nel dibattito legato alla scelta della nuova sede museale e al confluire dell'istituzione nell'organizzazione museale provinciale. Secondo il "Regolamento per i musei civici di Rovereto" sono organi dei Musei civici il Curatorio e il Direttore. Il Curatorio è presieduto dal Sindaco o da un assessore delegato e da dieci membri: sei scelti dal consiglio comunale tra studiosi afferenti paritativamente le arti figurative e l'ambito storico-naturalistico, due designati dall'assemblea della Società del Museo civico, due rappresentanti della Scuola. I membri durano in carica cinque anni e sono rieleggibili. Sono nominati dal Consiglio comunale entro sessanta giorni dall'elezione di sindaco e giunta. Il Curatorio decade nel caso di rinnovo anticipato del Consiglio comunale. Il Curatorio è convocato dal suo Presidente almeno quattro volte l'anno in via ordinaria, in via straordinaria quando lo richiede il Presidente o almeno quattro membri. Per la validità delle deliberazioni devono essere presenti almeno la metà dei suoi componenti e il presidente, la maggioranza richiesta per le deliberazioni è quella assoluta. Il Curatorio redige, su proposta del direttore, il programma annuale di attività e il relativo preventivo di spesa, da sottoporre poi all'approvazione dell'amministrazione comunale, delibera sull'orario di apertura al pubblico, sugli incrementi delle collezioni e il loro ordinamento, sull'organizzazione di mostre e altre manifestazioni di valorizzazione, sulla cessione di prestiti. Fornisce inoltre consulenza all'Amministrazione comunale nel caso di acquisti di opere o attrezzature, accettazione di donazioni, depositi, permute. Il Direttore ha il compito di sovrintendere all'aspetto tecnico, scientifico ed organizzativo dei Musei nell'ambito delle direttive del Curatorio, di cui è il braccio esecutivo. Dirige il personale ed è responsabile delle raccolte. L'articolo 16 del regolamento prevede inoltre la presenza nella pianta organica di due conservatori, uno per il settore artistico, l'altro per quello naturalistico-archeologico. Con la modifica al regolamento del 1985 e la fattiva articolazione dei Musei civici in due sezioni "Arti figuative e arte varia" e "Archeologia, storia e scienze naturali", diventa organo dell'istituzione, accanto al Curatorio e al Direttore, anche il Conservatore della Sezione archeologico-naturalistica. Di fatto il Direttore dell'istituto non fu mai nominato, e neppure il conservatore della sezione artistica. Il Museo Depero, o meglio la Sezione artistica, continua per tutto il decennio ad essere gestita dal Curatorio e dal suo segretario Enrico Moiola, alla cui morte subentra nelle competenze l'unico dipendente fisso del museo, Carlo Prosser, che cura, dopo Moiola, l'attività quotidiana del museo. A partire dal 1986 collabora come consulente culturale il professor Enrico Crispolti. Altro rapporto di collaborazione, formalizzato da una assunzione a tempo determinato fu quello con l'architetto Maurizio Scudiero. Importanti in questi anni le figure degli assessori alle attività culturali che presiedono il Curatorio: Gianfranco Zandonati, Paolo Marega, Adriana Lombardo, Vito Sandri. Fanno parte del Curatorio nei primi anni Ottanta e intervengono in relazione alle riunioni relative alla sfera artistica Luigi Serravalli, Ferruccio Trentini, Carlo Adolfo Fia, Umberto Savoia, Danilo Vettori e Giampaolo Ferrari. A partire dal 1984 i tre membri designati per competenza alla sezione Arti figurative sono: Carlo Adolfo Fia, Giuliano Baroni, Franco Rella. L'ente è preceduto nelle competenze dalla Galleria Museo Depero, ufficio del Comune di Rovereto, 1960 _ 1981. Gli succede il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART), 1987 _. E' in relazione con la Sezione Archeologia, storia e scienze naturali, ufficio dei Musei civici del Comune di Rovereto, 1985 -.
 
Fonti e note alla scheda
Fonti archivistiche:
Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART), Fondo Galleria Museo Depero; Fondo Fortunato Depero.
Bibliografia:
Depero, F. , Galleria Museo Depero Rovereto, Trento 1959.
Passamani, Bruno, Fortunato Depero, Comune di Rovereto, Musei civici, Galleria Museo Depero, 1981
Ruggero Boninsolli, Museo Depero di Rovereto Trento, tesina, Politecnico di Milano, corso di storia dell'arte, s.d. [fine anni ottanta]
Lazzarini Nicoletta, Fortunato Depero e la publicità: opere della Galleria Museo Depero di Rovereto, Università degli studi di Venezia, Facoltà di lettere e filosofia, a.a. 1989/1990.

Scheda compilata da Stefania Donati in data 30 ottobre 2003
 
Fondi archivistici
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