Giornalista, critico d'arte e scrittore.
Frequenta a Trento le scuole medie ed inizia giovanissimo a collaborare con riviste e giornali locali quali "La Fiamma Verde" e "La Libertà". Allo scoppio della prima guerra mondiale è chiamato al fronte come combattente nelle fila dell'esercito austriaco. Nel 1919 partecipa all'occupazione di Fiume guidata da G. D'Annunzio. Rientrato in Trentino, riprende gli studi superiori e consegue la laurea. Risalgono alla fine degli anni Venti i suoi interventi sulla rivista "Trentino" nel campo della critica d'arte ed in misura maggiore della prosa letteraria: i racconti pubblicati in tali anni confluiranno nel 1935 nel volume "Cavalcata notturna".
Assunto come redattore al quotidiano "Il Gazzettino" di Venezia, si occupa in un primo tempo di critica letteraria per poi dedicarsi - a partire dalla metà degli anni Trenta - alla critica d'arte. A partire dagli anni Cinquanta affianca all'interesse prevalente per l'arte contemporanea, lo studio dell'arte classica, alla quale dedica alcuni interventi. Negli stessi anni si occupa con particolare attenzione dell'evento Biennale di Venezia, vincendo anche alcuni premi nell'ambito dei concorsi per la critica indetti dallo stesso Ente, in occasione della XXIV esposizione (1948) e della XXV (1952). Negli anni Sessanta è curatore di molteplici cataloghi di mostre di arte contemporanea.
Negli anni collabora inoltre con "La Gazzetta di Venezia", il "Corriere Veneto", il "Corriere tridentino", "La Fiera letteraria", il "Giornale nuovo", con le riviste "Convivium", "Carro Minore", l'"Osservatore Politico letterario", "Arte Veneta", "Ateneo Veneto", "Epoca", "Le Arti" e, dal 1974, con "Il Giornale" di Milano con la rubrica "Maestri in controluce".
Tra i volumi e i saggi da lui pubblicati si segnalano "I ribelli di Ca' Pesaro", edito nel 1975, e la raccolta di racconti pubblicata postuma nel 1978 "Una nuvola rossa".
Fanno parte della cerchia di conoscenze di Silvio Branzi i critici Rodolfo Pallucchini, Umbro Apollonio, Nino Barbantini e Marco Valsecchi, oltre ad artisti come Pio Semeghini, Gino Pancheri e Juti Ravenna. |
La scheda è stata realizzata sulla base delle informazioni raccolte dalle seguenti fonti:Fonti archivistiche:Museo di arte moderna contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Silvio Branzi. (1925-1976).Bibliografia:Belli, G. "Silvio Branzi: un percorso critico (1899-1976)". Trento: Edizione dell'Accademia del Buonconsiglio, 1978Manghetti, G. "Branzi Silvio". In: Capannelli, E., Insabato, E., (a cura di) "Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900: l'area fiorentina", Firenze: Olschki, 1996. pp 126-127Branzi, S. "Una nuvola rossa". Rebellato editore, 1978Laura Donati, "Silvio Branzi recensore delle Biennali del secondo dopoguerra", tesi di laurea, relatore prof.ssa M.G. Messina, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2002-2003La scheda è stata compilata da Stefania Donati in data 1 agosto 2002, integrata da Laura Donati in data 15 aprile 2004
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