PICA, Agnoldomenico
 
Date e luoghi
1907 novembre 24 - 1990 giugno 29
Nato a Padova, morto a Milano.Dopo gli anni giovanili a Padova si trasferisce a Milano.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Architetto, storico dell'architettura, critico d'arte. Dopo la maturità classica, si laurea in Architettura civile presso il Politecnico di Milano nel 1931; nel contempo segue come uditore i corsi di Estetica e di Archeologia alla Facoltà di Lettere. Nello stesso anno consegue l'abilitazione all'esercizio della professione presso la Scuola superiore di Architettura di Roma; a partire dall'anno successivo è iscritto all'Albo degli architetti della Lombardia. Precoce il suo interesse per la storia dell'architettura: la monografia sul Duomo di Milano viene edita nel 1924, nel 1928 esce "La chiesa di Ludovico il Moro", due anni più tardi "Il Tempio dei Malatesti". La provata preparazione storico-architettonica gli vale la collaborazione con Piero Portaluppi nello studio su Santa Maria delle Grazie, edito nel 1937, che accredita definitivamente Pica nel ruolo di storico dell'architettura. La ricerca di Pica spazia all'epoca contemporanea e travalica i confini meneghini: del 1936 è il saggio "Nuova architettura italiana" a cui seguono nel 1938 "Nuova architettura nel mondo" e "Architettura moderna in Italia" nel 1941. Risale ai primi anni Trenta la sua attività progettuale che, pur basata su moduli razionalistici, non recide il legame con la tradizione. Tra le opere più significative di questo periodo si segnalano il progetto per il ponte dell'Accademia a Venezia (1932), gli allestimenti per la Mostra degli orafi e la Libreria di architettura alla V Triennale di Milano (1933), il progetto per il Piano regolatore di Pistoia (1935). In questi anni è attivamente impegnato nell'organizzazione della Mostra internazionale di architettura di Milano (Triennale), ricoprendo il ruolo di segretario della Commissione organizzatrice nelle dizioni del 1933 e del 1936. Fonda nel 1935, in collaborazione con Giuseppe Pagano, il Centro studi della Triennale. Nello stesso anno è curatore della sezione italiana della Mostra di Architettura e Urbanistica all'Esposizione universale di Bruxelles. Negli anni 1938-1940 è membro delle Commissioni per le Mostre dell'Architettura, dell'Urbanistica e dell'Autarchia nell'ambito della progettata Esposizione universale di Roma (E 42). Partecipa al dibattito culturale e artistico italiano degli anni Trenta e frequenta la Galleria del Milione di Milano. Collabora con giornali e riviste tra cui "L'Ambrosiano", "Il Popolo d'Italia", "Poligono", "l'Ingegnere", "Casabella", "Domus", nonchè con l'"Enciclopedia italiana" e la "Reale accademia d'Italia". Insegna Storia dell'arte all'Istituto superiore per le industrie artigiane di Monza (1934-1939) e Composizione decorativa all'Umanitaria di Milano (1935-1938). E' membro del Centro nazionale di studi di storia dell'architettura, dell'Accademia di San Luca a Roma e socio fondatore dell'Ente raccolta vinciana di Milano (1950). Lontano dalle importanti commissioni pubbliche, realizza tuttavia, il palazzo della GIL a Narni (1937-1939) e, nel dopoguerra, le case residenziali di via Reina di Milano (1959-61); cura l'allestimento dell'esposizione di "Italia 61" a Torino e di "Italia 65" a Tokyo; progetta la chiesa e la parrocchia di Villapizzone di Milano (1968-1969); dirige i restauri nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano (1970-1972). Nel dopoguerra proseguono gli studi di Pica sull'architettura contemporanea con il saggio "Architettura italiana ultima" (1959) e le monografie dedicate a L. Moretti (1960) e a P. L. Nervi (1969). Nel 1957 pubblica per le edizioni del Milione il saggio "Storia della Triennale di Milano". Altro suo ambito di interessi è quello dell'arte contemporanea: la sua attività di critico lo porta allo studio e alla pubblicazione di monografie su U. Milani (1945), G. De Chirico (1947), A. Martini (1964) e M. Sironi (1955), al quale è particolarmente legato da un rapporto di amicizia e di affinità culturale. La conoscenza dell'opera di Sironi gli conferisce la competenza per l'autenticazione dei dipinti e delle sculture dello stesso, attività che Pica svolge a partire dalla metà degli anni Sessanta e fino alla morte. Sposa Amalia Cinotti, conosciuta con il diminutivo "Mia". Da segnalare il rapporto di amicizia e affinità culturale con l'artista M. Sironi.
 
Fonti e note alla scheda
Fonti inedite:Biografia di corredo al Fondo archivistico.Fonti archivistiche:Museo di arte moderna contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Agnoldomenico Pica (1979-1991)Bibliografia:Roncal, L. (a cura di) "Agnoldomenico Pica 1907 - 1990: premesse per uno studio critico". Quaderni del Dipartimento di conservazione e storia dell'architettura, Politecnico di Milano, Facoltà di architettura. Milano: Guerini Studio, 1993Bardi, P. M. "Agnoldomenico Pica". Roma: Casa editrice Mediterranea, 1942 .Scheda compilata da Stefania Donati il 10 giugno 2002.
 
Fondi archivistici
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