FARFA (Tommasini, Vittorio Osvaldo)
 
Date e luoghi
1881 dicembre 10 - 1964 luglio 20
Nato a Trieste, morto a Sanremo.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Vittorio Osvaldo Tommasini, noto con lo pseudonimo Farfa, nasce il 10 dicembre 1881 a Trieste. Il suo primo contatto con il futurismo avviene nella sua città natale nel 1910, quando partecipa alla prima serata futurista al Politeama Rossetti. La conoscenza diretta di Marinetti risale invece nel 1919 a Torino dove si trasferisce per circa un decennio. Nel 1922 prende parte alla mostra del Winter Club, nel 1923 inizia la sua attività nel futurista Sindacati artistici col quale partecipa l'anno seguente alla prima mostra d'avanguardia al Caffè Teatro Romano in Piazza Castello. Nel 1925 partecipa alla Grande mostra nazionale futurista a Palazzo Madama e finanzia la pubblicazione dell'antologia I Nuovi poeti futuristi curata da Marinetti, comprendente alcune sue liriche. Nel 1927 espone alla Mostra 34 pittori futuristi alla Galleria Pesaro di Milano ed è presente a Roma con il gruppo torinese alla Casa d'arte Bragaglia. Nel 1928 espone cartelli lanciatori all'esterno del Padiglione futurista allestito nel parco del Valentino per l'Esposizione Amedeo Filiberto. Nel 1929 partecipa alla Galleria Pesaro di Milano e si trasferisce a Savona. Qui esplora il campo della ceramica ma continua a dedicarsi soprattutto alla poesia. Nel 1930 è nominato poeta-record nazionale e viene incoronato da Marinetti con un casco lirico d'alluminio con cui si fa ritrarre nella copertina del suo principale volume di poesia "Noi miliardario della fantasia" uscito nel 1933. Farfa diventa una delle più enigmatiche personalità del futurismo, movimento al quale apporta una vena bizzarra e ironica. Peculiari della sua produzione figurativa sono le cartopitture, collage di carte colorate cariche di una fantasia al limite del non-sense. Alla fine degli anni '50 viene riscoperto da vari protagonisti e critici dell'avanguardia surrealista e dada (Arturo Schwarz, Enrico Baj, Asger Jorn), da poeti ed intellettuali.Edoardo Sanguineti lo inserisce nella sua Poesia italiana del Novecento, Glauco Viazzi ne I poeti del futurismo 1909-1944. Muore a Sanremo il 20 luglio 1964.
 
Fondi archivistici
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