Vignazia, Angelo
 
Date e luoghi
1911-1995
Angelo Vignazia nasce a Nizza Monferrato il 13 aprile del 1911 da Pietro Vignazia, assicuratore, e Maria Di Mingo, maestra. Finite le scuole inferiori, spinto dal padre, frequenta l'Istituto Nautico di Camogli (Genova). Già dall'età di 14 anni naviga come mozzo nel Mediterraneo e nell'Atlantico. A Camogli prosegue gli studi di Capitano di lungo corso, diplomandosi nel 1929. Nel 1930 incontra ad Albisola il ceramista futurista Tullio Mazzotti, da cui rimane profondamente colpito. Da questo incontro Vignazia fa risalire il suo interesse Inizia così a dedicarsi alla scultura. Scoperto da Fillia, viene inserito nel Gruppo Futurista Torinese col quale espone le sue prime sculture e aerosculture alla 89 Promotrice di Belle arti di Torino nella primavera 1931 e nello stesso periodo, alle mostre futuriste di Novara e Cuneo.
 
Note biografiche o storia istituzionale
A partire dal giugno del 1931 la chiamata all'Arsenale di La Spezia per il servizio di leva militare in Marina frena l'attività artistica ma non gli impedisce, seppur a distanza, di seguire le vicende del gruppo torinese. Nel corso dell'estate infatti, grazie ai contatti e al sostegno di alcuni membri del gruppo, riesce ad esporre in importanti esposizioni quali la Mostra di Arte Sacra di Padova (giugno 1931 _ luglio 1932), la mostra Arte futurista. Pittura-scultura di Savona (luglio 1931), la Mostra alla Galleria Pesaro di Milano nell'ottobre 1931, la mostra di Chiavari nel novembre 1931. Nel febbraio 1932 firma con Fillia, Oriani, Pozzo, Rosso e altri "Lo sviluppo dell'aeropittura pubblicato" su "La Città Nuova" di Torino, poi partecipa alla Mostra Prampolini et les aeropeintres di Parigi (marzo 1932) e ad aprile alla Mostra d'arte futurista alla Galleria Codebò di Torino. Terminata l'esperienza di leva, durante la quale, per la mancanza di strumenti e spazi adeguati realizza più agevolmente disegni, è soggetto a partire dal 1933 a numerosi richiami bellici in quanto di ufficiale di complemento, ma parteciperà a nessuna campagna bellica. Nel 1935 abbandona l'arte e lavora per una ditta di autocorriere come capo-movimentazione trascorrendo periodi a L'Aquila e a Potenza. Nel frattempo viene trasferito dalla Marina all'Esercito. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale è a Fiume, dove incontra Carmen Zekar, giovane scrittrice fiumana che lavora per un quotidiano locale che sposa nel 1942. A poche settimane dal matrimonio Vignazia è destinato in Albania e in Grecia dove nel 1943 si ammala gravemente di tifo. Il ricovero all'ospedale militare gli permette di scampare all'eccidio di Cefalonia dove avrebbe dovuto trovarsi dopo l'8 settembre. Catturato dai tedeschi, viene internato nel campo di concentramento di Zeithain, dove realizza disegni a matita con ritratti dei compagni di prigionia, poi in quello di Grafenwöhr, dove le sue condizioni fisiche si aggravano. Viene liberato e reclutato nella Repubblica di Salò per la quale combatte in Garfagnana. Alla fine della guerra è a Milano e viene aggregato ai reparti della X Mas di Borghese. Dopo la resa si reca a piedi a Fiume per ricongiungersi con la moglie, in direzione opposta a chi scappa dalle aree giuliane occupate dalle milizie di Tito. La coppia fugge su una barca di profughi in Italia e si rifugia da parenti a Genova, dove vivono per un decennio. Qui nascono i figli Pier Aldo (1946), Daniela (1949) e Franco (1951). A Genova Vignazia trova impiego presso un laboratorio di restauro di mobili, poi come venditore di libri per la filiale locale della casa editrice Mondadori. Nel 1956 si trasferisce con la famiglia a Forlì e continua a lavorare per la stessa casa editrice come Agente per le province di Forlì e Ravenna. All'inizio degli anni Sessanta torna a realizzare delle sculture fino a quando, nel 1976, un'emiparesi alla parte destra del corpo gli impedisce di continuare questa sua passione. Nel frattempo il primogenito Pier Aldo si trasferisce a Belluno. Vignazia muore a Forlì nel 1995.
 
Fonti e note alla scheda
"Vignazia Angelo" In: "Dizionario del futurismo". Firenze: Vallecchi Editore-Mart, 2001; A. Castronuovo, "Repertorio dei futuristi di Romagna". Imola (BO) : La Mandragora, 2005.
 
Fondi archivistici
Carte Angelo Vignazia >>
 
Unità archivistiche
22 unità>>