Insegnante, promotrice culturale.
Conosce Luigi Russolo nel 1910 in occasione della Prima Esposizione d'Arte Futurista a Milano; lo sposa molti anni più tardi, il 16 giugno 1926. Non segue stabilmente il marito negli spostamenti all'estero, quando egli è prima a Parigi (1928-1932) e poi a Tarragona e in altre città spagnole (1932-1933); andrà invece a vivere con lui nella residenza di Cerro di Laveno, sul Lago Maggiore. Dopo la morte del marito si dedica a tempo pieno alla promozione e alla divulgazione dell'opera di Russolo, sia in campo artistico che musicale che filosofico, soprattutto tramite una fitta corrispondenza con istituzioni, artisti, editori, collezionisti, critici, direttori di musei. Nel dattiloscritto inedito "I due pellegrini" ripercorre le vicende del suo incontro e del suo rapporto con Russolo. Muore a Cerro di Laveno il 29 febbraio 1964. |
M. Zanovello Russolo, "I due pellegrini", 1956, manoscritto inedito, Mart, Fondo Luigi Russolo, Rus.Zan.2.2.6; M. Zanovello Russolo, "Russolo: l'uomo, l'artista. Memorie di Maria Zanovello Russolo", Cyril Corticelli, 1958; F. Tagliapietra, A. Gasparotto (a cura di), "Luigi Russolo : vita e opere di un futurista", Skira, 2006; P. Pettenella, "Custodire e costruire: archivi femminili al Mart", in G. Fogliardi, M. Garbari (a cura di), "La memoria femminile negli archivi del Trentino-Alto Adige. Seconda giornata di studio per la valorizzazione del patrimonio archivistico del Trentino-Alto Adige", supplemento a "Studi Trentini di Scienze Storiche", LXXXVII, 2 (2008), pp. 361-366. |