Benvenuti, Benvenuto, Livorno, 1881 - Antignano, 1959
 
Date e luoghi
1881 - 1959
Nato a Livorno, morto ad Antignano, presso Livorno. Risiede a Livorno fino al 1916 quando lascia la città per ritirarsi nella quiete di Antignano (Li). Lo stretto rapporto con Vittore Grubicy lo porta frequentemente a Milano, presso la casa del maestro.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Pittore. Benvenuti frequenta la scuola di Arti e Mestieri, sezione decorativa, che vede come insegnante di disegno L. Cecchi, ma la sua insofferenza verso le scuole lo induce a cercare una via autonoma per l'apprendimento dell'arte. I suoi esordi pittorici sono fatti risalire al 1896 e sono segnati da chiare influenze macchiaiole. Il suo interesse per il divisionismo è imprescindibile dalla sua ammirazione per V. Grubicy, che conosce attraverso un suo articolo in ricordo di G. Segantini apparso su "il Marzocco" nell'ottobre 1899. Nei primi anni del Novecento sono numerose e spesso di lunga durata le trasferte milanesi di Benvenuti presso Grubicy e il loro rapporto assume sempre più i connotati di una amicizia molto profonda sotto il segno dell'arte. Nel 1906 Benvenuti partecipa alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Milano con un trittico marcatamente divisionista e nel 1907 viene invitato dal fratello di Vittore, Alberto Grubicy, all'esposizione di Parigi, il Salon des Peintres Divisionnistes Italiens, dove presenta sette opere che suscitano interesse e l'apprezzamento particolare di V. Rossi Sacchetti, autore di un opuscolo di presentazione dell'esposizione. A Parigi espone di nuovo, due anni dopo, per il Salon d'Automne. Tra il 1905 e il 1906, grazie all'appoggio e ai contatti di Grubicy, Benvenuti lavora per la ditta di mobili Eugenio Quarti di Milano e soggiorna a lungo nel capoluogo lombardo a casa di Vittore. In quegli anni si intensificano gli interessi di Benvenuto per il design, la decorazione e il disegno architettonico. Nel 1911 espone a Milano nel Padiglione Ricordi alla Mostra d'Arte Libera e nel 1914 partecipa alla LXXXIII Esposizione di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Roma. Nel 1916 decide di lasciare Livorno per ritirarsi nella solitudine di Antignano, un piccolo paesino della provincia. Gli anni della guerra lo vedono impegnato al fronte. Lontano dai suoi pennelli, Benvenuti inizia a dedicarsi alla poesia nel tentativo di esprimere i suoi stati d'animo e l'orrore di quanto accade intorno a lui. Nonostante la lontananza Benvenuti mantiene sempre vivo il rapporto con Grubicy, che assiste in seguito fino a quando Vittore si spegne nell'agosto 1920, nominandolo suo erede testamentario. Nel 1921 partecipa alla I Biennale Romana. Negli anni seguenti Benvenuti inaugura una strategia espositiva scandita da importanti rassegne personali: presso la Bottega d'Arte di Livorno (1923, 1930), il Circolo di Cultura di Bologna (1927), la Galleria Scopinich di Milano (1935) e la Saletta Rizzi di Firenze (1935). Gli ultimi anni della sua vita lo vedono afflitto da una grave malattia agli occhi che lo porta alla quasi totale cecità. Figlio di Candido Benvenuti, amministratore di beni e di Fortunata Minuti. Nel 1922 si sposò con la cugina Vionne Minelli, dalla cui unione nacquero i figli Vittore (1922) ed Ettore (1926). Fondamentale per la sua vita e per la sua arte fu lo stretto rapporto di amicizia e il sodalizio artistico con V. Grubicy, dal quale fu nominato erede universale.
 
Fonti e note alla scheda
La scheda è stata realizzata sulla base delle informazioni fornite da Francesca Velardita, ordinatrice del fondo, raccolte dalle seguenti fonti:
Fonti archivistiche:
Museo di arte moderna contemporanea di Trento e Rovereto, Fondi Grubicy-Benvenuti (1862-1959 con carte anteriori dal 1811 e seguiti al 1991): Fondo Benvenuto Benvenuti (1900-1959 con carte anteriori dal 1881 e seguiti al 1991)
Bibliografia:
Rebora, S. ( a cura di) "Benvenuto Benvenuti. Dal vero al simbolo. 1881-1959". Cinisello Balsamo: Silvana Editore, 2001

La scheda è stata compilata da Stefania Donati in data 12 giugno 2002 sulla base delle informazioni fornite da Francesca Velardita, ordinatrice del Fondo Benvenuto Benvenuti.
 
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