Architetti Francesco Mansutti e Gino Miozzo
 
Date e luoghi
1929 - 1969
Padova, 1931 - 1969.Lo studio aveva sede a Padova. Le fonti d'archivio indicano che dagli inizi degli anni Trenta (nel 1929, per breve tempo in via S. Andrea n.5) fino almeno alla metà degli anni Cinquanta lo studio era sito in via C. Battisti n. 20/a; successivamente la sede fu trasferita in via Zabarella n. 9.
 
Note biografiche o storia istituzionale
La prima collaborazione tra i due architetti si fa solitamente risalire alla loro richiesta di partecipazione alla IV Triennale di Monza, nel dicembre del 1929. Dall'analisi cronologica dei progetti presenti nel fondo archivistico emerge che nel 1930 sono ancora prevalenti i progetti realizzati dal solo Mansutti, rispetto a quelli realizzati in collaborazione, mentre a partire dal 1931 la collaborazione si fa sistematica, ad eccezione di qualche isolato caso. Allo stato attuale della ricerca si pone dunque come data di inizio dell'attività dello studio il 1931, anno a partire dal quale la collaborazione sembra essersi stabilizzata. I due architetti lavorano fianco a fianco fino alla morte, che li coglie entrambi nel 1969. Dopo i primi progetti per l'area padovana, elaborati all'insegna del razionalismo architettonico, dal 1932 al 1937, Francesco Mansutti e Gino Miozzo collaborano con l'ONB (Opera Nazionale Balilla) eseguendo i progetti o in alcuni casi la ristrutturazione di Case del balilla e di Case della giovane italiana per diverse città italiane (Padova, Bolzano, Ventimiglia, Belluno, Fiume, Oneglia, Ferrara, Montagnana, Brescia, Vicenza, Mestre, Novara, Gorizia, Cittadella, Zara, Merano, Bressanone, Piove di Sacco, Vipiteno, Brunico, Adria, Torino, Rovereto, Ortisei, Rovigo). Partecipano con le loro opere agli eventi espositivi più significativi degli anni Trenta: nel 1931 sono presenti alla II esposizione di architettura razionale a Roma e a Milano, nonché a Firenze nell'anno successivo; partecipano alla V e alla VI Triennale di Milano e nel 1935 all'Esposizione internazionale di Bruxelles. Conclusosi il rapporto con l'ONB, i due architetti ripiegano stilisticamente su moduli più tradizionali, come dimostra il progetto presentato nel 1937 per il Palazzo della civiltà italiana all'E42 di Roma. Prevalgono negli anni successivi i lavori per committenti privati, in primo luogo per la borghesia padovana. Risalgono tuttavia ai primi anni Quaranta alcuni progetti per la GIL (Gioventù italiana del Littorio). Nel dopoguerra l'attività dello studio è rivolta principalmente all'area padovana con la realizzazione di abitazioni per privati, edifici per l'INA-Casa, per istituti bancari e per agenzie immobiliari. Da segnalare la costruzione degli ospedali civili di Monselice e di Padova. I due architetti lavorano in un rapporto di stretta collaborazione, e per diverse opere del secondo dopoguerra si associano anche ad altri colleghi: tra le firme ricorrenti insieme alle loro in calce ai progetti, quelle di Paolo Andriolo Stagno, Piero Celotto, Giuseppe Tombola, Antonio Berlese, Giovanni Zabai. Per quanto riguarda lo studio, è possibile ipotizzare che Mansutti curasse in particolare i rapporti esterni all'ufficio, frequentando i cantieri e presenziando alle inaugurazioni, mentre Miozzo fosse maggiormente impegnato nel lavoro in ufficio. L'operosità relazionale di Mansutti è testimoniata anche dalle carte d'archivio che mettono in evidenza la ricca rete di rapporti dell'architetto al di fuori della vita dello studio con associazioni ed istituzioni attive nel campo dell'arte, dell'architettura e dell'impegno civile. Tra fine degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Sessanta tra i collaboratori interni allo studio impegnati nella progettazione, ricorrono con una certa frequenza i nomi di Adele Oddino e Paolo Recchione Roncali. Verso la fine degli anni Sessanta collabora con lo studio anche Pietro Mansutti, figlio di Francesco; sono presenti elaborati di datazione successiva alla morte dei due progettisti proprio in relazione all'attività di Pietro, che porta a compimento progetti precedenti (anche e soprattutto sotto l'aspetto della direzione lavori).
 
Fondi archivistici
FONDO FRANCESCO MANSUTTI - GINO MIOZZO >>