Comune di Rovereto, Galleria Museo Depero, Rovereto, 1960-1981
 
Date e luoghi
1960 - 1981
Rovereto, 1960 - 1981. Sede del museo: Rovereto, via della Terra, n. 53 Sede della direzione: Rovereto, Residenza municipale
 
Note biografiche o storia istituzionale
Sede del museo: Rovereto, via della Terra, n. 53. Sede della direzione: Rovereto, Residenza municipale. Museo d'arte comunale. Il Consiglio comunale con delibera n. 12 dell'11 aprile 1960 approva il trasferimento di proprietà al Comune del patrimonio culturale di Depero in cambio dell'assegnazione di un vitalizio all'artista e alla moglie e dell'annullamento del debito contratto da Depero per le spese di allestimento del museo. Alla delibera segue il contratto di compravendita del 25 agosto 1960 tra i coniugi e il Comune di Rovereto; di lì a poco, il 29 novembre 1960, Fortunato Depero muore. Nel Curatorio gli subentra la moglie Rosetta Amadori. Nella seconda metà degli anni Settanta il Comune di Rovereto avvia lo studio per il riassetto delle istituzioni museali cittadine (Museo civico, Galleria e Museo Depero e Galleria civica d'arte). A tale riguardo l'Assessore alle attività culturali, Gianfranco Zandonati, presenta al Consiglio comunale nella seduta del 12 novembre 1979 le "Linee generali di intervento per l'istituzione dei Musei civici di Rovereto", visto come un unico organismo culturale capace di gestire il patrimonio culturale comunale grazie al "passaggio dall'attuale disgregazione, anche topografica delle varie raccolte, delle competenze e dipendenze, ad un'unica struttura organica di gestione e di coordinamento dei beni e delle iniziative connesse ai musei". Da questi presupposti il primo dicembre 1980, il Consiglio comunale approva il "Regolamento per i Musei civici di Rovereto", ratificato dalla Giunta provinciale di Trento il 12 dicembre ed in vigore dal 28 gennaio 1981. Il contratto di compravendita dell'agosto 1960 pone l'attenzione principale alla conservazione del patrimonio, mentre è più sfumato l'accenno alla valorizzazione: in premessa al contratto (punto a.) è evidenziata "l'opportunità di conservare al patrimonio cittadino la produzione artistica del maestro trentino nonché la documentazione storica e letteraria da lui raccolta e conservata....". Alla morte di Fortunato Depero del novembre 1960, seguono anni di immobilismo per quanto riguarda l'attività della Galleria, che resta chiusa al pubblico fino al 1975, anno in cui riapre per la stagione estiva. Solo a partire dalla fine degli anni sessanta la Galleria partecipa, con il prestito di opere, ad esposizioni monografiche su Depero: nel 1969 alla mostra di Torino organizzata dalla Galleria Martano e curata da Bruno Passamani, e a quella del 1970, curata dallo stesso Passamani, a Bassano presso il Museo civico. Un diretto coinvolgimento da parte della Galleria è invece tenuto nel corso della mostra patrocinata dalla Provincia autonoma di Trento a Palazzo Pretorio di Trento nell'autunno del 1973, evento che riproponeva a grandi linee il percorso espositivo presentato nella prima parte dell'anno a Bonn, Saarbrucken ed Hannover organizzato dal Museo civico di Bassano del Grappa. Le mostre citate risvegliano l'attenzione dei collezionisti sull'opera di Depero, le opere iniziano a quotarsi e la presenza sul mercato di falsi rende opportuna l'istituzione in seno alla Galleria di una Commissione di esperti, con l'incarico di autenticare le opere del maestro su richiesta dei possessori. L'attività di autenticazione viene svolta dai membri della Commissione dal 1972 al 1978. Solo nel 1977, dopo il trasferimento del materiale artistico e documentario ancora conservato a casa Depero, in Val Busa, alla sede museale (la vedova Depero, Rosetta Amadori, muore nel 1976), parte un serio intervento di catalogazione delle opere d'arte grazie alla collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Rovereto. Nella seconda metà degli anni settanta viene incrementato il patrimonio museale: tra il 1976 e il 1978 la Galleria Museo acquisisce il fondo archivistico dell'architetto Angiolo Mazzoni, e nel 1979 vengono acquistate sul mercato circa cinquanta opere di Depero, mentre nel frattempo opere di altri artisti futuristi, quali Tullio Crali, Filippo Tommaso Marinetti, Gerardo Dottori e Enrico Prampolini, confluiscono alla Galleria. Attorno agli anni 1978-1979, ad opera del segretario Enrico Moiola coadiuvato da Marina Pozzer e a partire dal 1980 da Carlo Prosser, viene avviata la schedatura su registri-inventario delle opere d'arte, dei documenti d'archivio, dei libri e del materiale fotografico del lascito Depero. La delibera comunale dell'agosto 1960 individua la composizione del Curatorio: il sindaco o un suo rappresentante con funzioni di presidente; un funzionario del Comune di Rovereto, designato dalla Giunta, con funzioni di segretario; Fortunato Depero o, in caso di suo impedimento o decesso, la moglie; da quattro membri designati dalla giunta comunale. Il Curatorio si rinnova all'atto dell'insediamento del Consiglio comunale. Il 25 ottobre 1960 la Giunta comunale nomina il nuovo Curatorio, per la gestione 1960-1964, risultano eletti: Ferruccio Trentini, assessore alla pubblica istruzione in rappresentanza del sindaco, con funzioni di presidente; Fortunato Depero (sostituito alla morte dalla moglie); Giovanni Tiella, Pietro Coelli, Giulio Bonapace, Tullio Fait, membri ordinari; Moiola Enrico, economo comunale, con funzioni di segretario, sostituito dal dicembre dello stesso anno dall'impiegato comunale Luigi Matassoni. Il rinnovo delle cariche avviene nel marzo 1966 (quadriennio 1966-1969), risultano eletti: l'assessore Ferruccio Trentini, in qualità di presidente, Giulio Bonapace, Piero Coelli, Tullio Fait, Miorandi Luigi, Rosetta Amadori, in qualità di membri, Matassoni Luigi segretario. A partire dal 1971, segretario dell'istituzione torna ad essere, a titolo volontaristico, Enrico Moiola, funzionario municipale in pensione. Nel quadriennio 1970-1973 assume la presidenza l'assessore alla pubblica istruzione Danilo Vettori. Il 24 marzo 1972 viene nominata dal curatorio la Commissione autentiche incaricata dell'autenticazione delle opere artistiche di Fortunato Depero; vi fanno parte: Danilo Vettori presidente, Enrico Moiola segretario, consiglieri: Rosetta Depero, Bruno Passamani, Ferruccio Trentini, Umberto Savoia, Bruno Mattedi. Negli anni, con le dimissioni di Bruno Passamani e di Bruno Mattedi, nonchè con la morte di Rosetta Depero, la Commissione autentiche viene di fatto a coincidere nella sua composizione con il Curatorio, con l'aggiunta del legale Giampaolo Ferrari. Nella riunione dell'8 luglio 1978 il Curatorio decide di sopprimere il servizio autenticazioni. Dal primo aprile 1980 viene assegnato al Museo l'impiegato comunale Carlo Prosser, diplomato alla Scuola d'arte di Trento. La Galleria Museo Depero è un ufficio del Comune di Rovereto (1960-1981). E' preceduta nelle competenze dalla Galleria permanente e Museo Depero (1957 _ 1960). Gli succede nelle competenze la Galleria Museo Depero (1981-1989) ufficio del Comune rientrante nell'organigramma dei Musei civici (altra denominazione: Comune di Rovereto, Musei civici, Sezione arti figurative e arte varia, Rovereto (Tn), 1985 _ 1989.
 
Fonti e note alla scheda
Fonti archivistiche:
Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART), Fondo Galleria Museo Depero; Fondo Fortunato Depero.
Bibliografia:
Depero, F. , Galleria Museo Depero Rovereto, Trento 1959.
Passamani, Bruno, Fortunato Depero, Comune di Rovereto, Musei civici, Galleria Museo Depero, 1981
Ruggero Boninsolli, Museo Depero di Rovereto Trento, tesina, Politecnico di Milano, corso di storia dell'arte, s.d. [fine anni ottanta]
Lazzarini Nicoletta, Fortunato Depero e la publicità: opere della Galleria Museo Depero di Rovereto, Università degli studi di Venezia, Facoltà di lettere e filosofia, a.a. 1989/1990.

La scheda è stata compilata da Stefania Donati in data 30 ottobre 2003
 
Fondi archivistici
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