CIOCCA, Gaetano, Garlasco 1882 giugno 27 - 1966 ottobre 31
 
Date e luoghi
1882 giugno 27 - 1966 ottobre 31
Nato a Garlasco (Pv), morto a Garlasco (Pv). Trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Garlasco in provincia di Pavia. A partire dal 1905 lascia il paese d'origine per risiedere principalmente a Milano. Dal maggio del 1930 al settembre del 1932 vive a Mosca per impegni professionali. Dall'aprile del 1936 al febbraio del 1937 è volontario in Africa nella campagna d'Etiopia. Rientrato in Italia risiede a Roma. Nel dopoguerra alterna la sua residenza tra Milano e Garlasco, dove si ritira definitivamente a partire dai primi anni Sessanta.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Ingegnere, inventore, saggista. Frequenta il liceo a Vigevano (Pv) e prosegue gli studi a Torino, laureandosi in ingegneria industriale nel 1904. A partire dall'anno successivo lavora alle dipendenze della società Ansaldo di Cornigliano Ligure, per poi assumere il ruolo di ingegnere capo dell'ufficio tecnico delle Officine elettro-ferroviarie e, successivamente, della ditta Carminati & Toselli. Dal 1911 ai primi mesi del 1915 svolge la libera professione a Milano impegnato nel settore degli impianti ferroviari ed elettromeccanici. Con l'entrata in guerra dell'Italia, nel maggio del 1915, parte volontario per il fronte. Nel dopoguerra lavora a Milano come ingegnere libero professionista, occupandosi tra l'altro dell'attività di perito tecnico per conto della Società Ferrovie Nord di Milano, della Compagnia d'assicurazioni Zurigo e di privati (attività che aveva già intrapreso negli ultimi mesi prima della guerra). E' segretario della sezione milanese dell'Associazione nazionale ingegneri liberi professionisti. Risale al 1922 il suo primo studio relativo alla "strada guidata", progetto di tutta una vita, più volte perfezionato e revisionato, che propone il trasporto di merci e di persone a mezzo di trazione automobile su una sorta di binario in cemento a senso unico. Ciocca tenterà in più occasioni di realizzare il progetto su larga scala, in Italia e all'estero, senza peraltro riuscire mai ad andare oltre ad una prima fase di sperimentazione. Nel 1930 riceve l'incarico dalla Fiat di Torino della progettazione e della direzione dei lavori di costruzione di uno stabilimento per la produzione di cuscinetti, da insediarsi alla periferia di Mosca. Dal maggio del 1930 al settembre del 1932, l'ingegnere segue direttamente i lavori nel Paese sovietico. Rientrato in Italia, collabora con la rivista "Quadrante" edita a partire dal 1933; inizia inoltre la stesura del saggio "Giudizio sul bolscevismo", che raccoglie memorie ed impressioni sulla sua permanenza in URSS. Il saggio, pubblicato nell'agosto del 1933, ottiene un grande successo di critica e una positiva recensione da parte di Mussolini sul "Popolo d'Italia". La riflessione di Ciocca sulla struttura sociale e produttiva delle civiltà moderne continua con il viaggio negli Stati Uniti, compiuto nell'estate del 1934, il cui resoconto confluirà nel libro "Economia di massa", edito nel 1936 con prefazione di Bompiani. Elabora nel contempo nuove tecniche costruttive nel settore dell'edilizia abitativa popolare, ovvero "edilizia rurale", impostata su strutture prefabbricate; nel campo della zootecnia, in particolare della suinocoltura, razionalizzando gli impianti e dunque aumentando il rendimento; nella progettazione di un "teatro di massa". Grande comunicatore e benvisto da Mussolini, partecipa a convegni e conferenze illustrando le sue teorie costruttive. Collabora con gli architetti milanesi che gravitano attorno a "Quadrante", G. L. Banfi, L. Belgiojoso, E. Peressutti e R. Rogers, alla stesura del piano regolatore di Pavia (1933-1934) e, nell'anno successivo, al concorso per la progettazione della sede della "Mostra della Civiltà italica" per l'E42 di Roma, ottenendo il secondo premio. Dall'aprile del 1936 al febbraio del 1937 è volontario in Africa nella campagna d'Etiopia come maggiore e comandante di Genio divisionale, distinguendosi nella soluzione di problemi logistici, infrastrutturali ed urbanistici. Rientrato in Italia, risiede prevalentemente a Roma, dove continua il suo impegno volto a sponsorizzare la "strada guidata"; nel 1939 pubblica il saggio "La strada guidata". Negli stessi anni (1938-1939) Ciocca è impegnato nella campagna di bonifica nel Pavese, con la realizzazione di canalizzazioni e drenaggi. Dal giugno al novembre del 1942 collabora con la rivista di Alberto Mondadori "Tempo" pubblicando una serie di venticinque articoli sulla società moderna, in forma di dialogo filosofico, dal titolo "Dialoghi delle cose possibili". L'anno successivo, dall'aprile al luglio del 1943, il "Tempo" pubblica la continuazione ideale dei Dialoghi: i quindici "Discorsi sulle cose reali", considerazioni filosofiche sull'assetto politico-economico dello Stato e sulla società italiana. Durante la guerra collabora con i partigiani piemontesi e il comando alleato. Nel dopoguerra fa parte del Comitato organizzatore del Convegno nazionale per la ricostruzione edilizia di Milano e partecipa al Congresso nazionale per la ricostruzione nell'industria, occupandosi, a partire dal 1947, dei lavori di ricostruzione post-bellica in Piemonte. In questo ambito vengono realizzati i villaggi prefabbricati secondo il modello Ciocca, a Novara, a Pavia (Villaggio Necchi), a Vigevano e a Cesate nel Milanese. A partire dal 1954 collabora per sei anni al "Il Giornale dell'ingegnere" con una serie di articoli facenti parte di una più complessa trattazione che avrebbe dovuto confluire nel saggio "La chiara scienza", a cui Ciocca lavorerà alacremente negli ultimi anni della sua vita senza riuscire peraltro ad ultimare. Negli anni Cinquanta realizza il complesso "Palazzo lido sport" di Milano ed è incaricato del piano regolatore generale di Vigevano. Innumerevoli nel corso della sua esistenza i brevetti tecnici legalmente depositati. Negli anni Sessanta, ritirato nel paese d'origine Garlasco, si interessa di pacifismo; riscopre ed appoggia l'elaborazione di G. Peano sulla creazione di una lingua universale basata sul latino, teorizzata nel saggio "Interlingua". Rilevante dal punto di vista professionale il rapporto di reciproca stima tra Ciocca e P. M. Bardi, collaboratore della Galleria d'arte Il Milione di Milano e direttore con M. Bontempelli della rivista "Quadrante". Bardi sostiene negli anni i progetti di Ciocca. Altra collaborazione proficua dal punto di vista professionale è quella con V. Bompiani. Tra gli architetti è in relazione con G. L. Banfi, L. Belgiojoso, E. Peressutti e R. Rogers, (i cosiddetti BBPR), in particolare con E. Nathan Rogers, con l'architetto G. Terragni e con G. Ponti.
 
Fonti e note alla scheda
Museo di arte moderna contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Gaetano Ciocca
Bibliografia
Schnapp, J.T. (a cura di) "Gaetano Ciocca. Costruttore, inventore, agricoltore, scrittore" Ginevra, Milano: Skira, 2000.
 
Fondi archivistici
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