Danon, Betty, Istanbul, 1927 marzo 12- Milano, 2002 aprile 23
 
Date e luoghi
1927 marzo 12 - 2002 aprile 23
Nata a Istanbul, morta a Milano.
 
Note biografiche o storia istituzionale
Artista, promotrice culturale. Nata a Istanbul nel 1927, Betty Danon si dedica inizialmente allo studio della calligrafia e della miniatura orientale. Nel 1956 si trasferisce a Milano, applicandosi nel campo del design di gioielli e, dall'anno successivo, nella ceramica galvanizzata. Le prime prove pittoriche, risalenti alla fine degli anni Sessanta, sono caratterizzate dall'essenzialità del bianco e nero e da un forte rigore geometrico, elementi anche alla base del libro d'artista "Punto-linea" (Edizioni della Quercia, 1976). Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia, all'interno della mostra "Materializzazione del linguaggio", curata da Mirella Bentivoglio, con due performance sonore. Nello stesso anno inizia ad avvicinarsi alla pratica della mail art, in particolar modo grazie ai contatti con Amelia Etlinger, Robin Crozier e Vittore Baroni. L'interesse per il rapporto arte-scrittura sfocia in questi anni nell'organizzazione di mostre di mail-art, tra le quali ricordiamo "Io & gli altri" (Milano, Galleria Apollinaire, 1979). In tale occasione vengono esposti oltre 200 interventi originali su cartoncino pentagrammato spediti da numerosi artisti perlopiù legati alle ricerche verbo-visuali, tra i quali ricordiamo: Accame, Baroni, Bentivoglio, Blaine, Blank, Carrega, Caruso, Cavellini, Chiari, Costa, Crozier, De Filippi, De Vree, Diacono, D'Ottavi, Echaurren, Etlinger, Faietti, Fillou, Higgins, Isgrò, Johnson, Lewitt, Lombardi, Lora-Totino, Marcucci, Mesciulam, Miccini, Mignani, Mussio, Nannucci, Oberto, Ori, Osti, Paik, Patella, Perfetti, Pignotti, Plessi, Sandri, Sanesi, Sarenco, Spatola, Tadini, Vautier e Xerra. Sempre attorno alla fine degli anni Settanta la sua pittura si apre al colore, tanto che l'arcobaleno diventerà una sorta di logo dell'artista; molte delle opere di mail art presenti nel fondo sono non a caso incentrate su tale elemento. Nel 1980 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia, all'interno del progetto speciale "Il tempo del Museo Venezia". Tra le principali mostre personali dell'artista ricordiamo quelle del 1970 (Fondazione Europea, Milano), del 1977 (Galleria Il Brandale, Genova) e del 1982 (Galleria In'oltre, Monza); tra le collettive segnaliamo, oltre alle due sopracitate edizioni della Biennale: "Mostra d'arte sacra" (Milano, Cenobio Visualità e altri sedi, 1973-1975); "La forma della scrittura" (Bologna, Galleria Comunale d'Arte Moderna, 1977), "Magma. Rassegna internazionale di donne artiste (Ferrara, Palazzo dei Diamanti e altre sedi, 1977), "032303" (Montreal, Istitut d'art contemporain, 1977), "Raccolta italiana di nuova scrittura, Milano, Mercato del Sale, 1977), "Femminism & literature" (Los Angeles, U.C.L.A., 1978), "10 operatrici per una scrittura poetica" (Milano, Studio Santandrea, 1979), "Sound in art" (New York, P.S.1, 1979), "Nel linguaggio della scrittura" (Milano, Mercato del sale, 1981), "In-comunicabile" (San Paolo, Museo d'arte contemporanea, 1982), "La posta in gioco" (Firenze, Uffizi, 1990), "Fe/mail art" (Senigallia, Rocca roveresca, 1994), "Poesia totale" (Mantova, Palazzo della ragione, 1998). Al 1976 risale il sodalizio con l'artista Mirella Bentivoglio, il cui carteggio è conservato all'interno nel fondo. All'interno del variegato mondo della mail art stringe rapporti epistolari particolarmente intensi con Amelia Etlinger, Michael Scott, Pete Spence, Jean Brown, Plinio Mesciulam, Guy Bleus, Vittore Baroni, Rolando Mignani, Robin Crozier e con il C.D.O. di Parma. Da segnalare infine la frequentazione con Claudia Salaris e Pablo Echaurren, pure documentata da un nutrito nucleo di lettere.
 
Fonti e note alla scheda
Domenico Cara (a cura di), "Le connessioni simultanee", Arte struktura, 1974; Marcella Danon (a cura di), "Betty Danon. Arte come vita, vita come arte", Inventare il mondo, 2005; Mirella Bentivoglio, "Betty Danon. Memoria del segno sonoro", in "Tracce. Cahiers d'art", n. 7, 2006, pp. 34-35
 
Fondi archivistici
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