Carlo Belli conservò a Roma, dove si era trasferito nel 1934, abbondante documentazione relativa alle sue molteplici attività; parte del suo archivio tuttavia non sarebbe sopravvissuta agli spostamenti e alla guerra. In varie occasioni, Belli stesso fa riferimento a documentazione andata perduta nei traslochi; in particolare, sappiamo che dopo il suo soggiorno a Ferrara in qualità di redattore capo presso il "Corriere padano" fra il 1939 e il '40 lasciò molti materiali nella città emiliana; nei "Cenni biografici" stilati da Elena Cavallo nel marzo 1990 viene detto che "proprio nella città di Ferrara, molte carte e molte testimonianze andarono perdute durante un bombardamento". Ciò che rimase, fu portato a Roma nel 1942 dalla sorella di Carlo, Pia. Alla metà degli anni '80 lo scrittore incaricò Elena Cavallo, presentatagli da Giuseppe Appella, storico dell'arte e amico di Belli, di catalogare le opere della sua collezione. Conclusa la catalogazione, Belli decise di farle riordinare anche le carte personali attinenti l'attività artistica, affiancandola nell'ordinamento delle lettere, custodite in cartelline sparse; emerse così la rilevanza complessiva del fondo e Belli provvide a un recupero più esteso della documentazione, che venne sistemata e descritta dalla Cavallo secondo le direttive e delucidazioni che lui le forniva. Consapevole dell'importanza di quanto conservava, inizialmente Belli pensò di creare una fondazione presso la Villa "Il Casaletto", dove abitava con la moglie Paola Zingone, intendendo farne un luogo di accoglienza per ricercatori che avessero la necessità di trascorrere un periodo di studio a Roma. Nel 1987 i due coniugi si misero in contatto con il Getty Center di Los Angeles, al quale vendettero la riproduzione in microfilm di una parte dei documenti (una copia dei microfilm venne poi inviata loro da Santa Monica nel 1990); non trovando tuttavia ulteriori finanziamenti per l'auspicata fondazione, i coniugi cercarono un istituto che si prestasse alla conservazione dell'archivio. Nel 1988 Belli aveva allacciato rapporti sia con l'Archivio di Stato di Roma, nella figura di Mario Serio, sia con la Provincia Autonoma di Trento, che alla fine in quello stesso anno garantì l'acquisto del fondo. Il lavoro di ordinamento della Cavallo continuò a Roma, nella residenza del Casaletto, e si concluse all'inizio del 1990. Ma molta documentazione poi riemersa non era stata considerata entro quel primo nucleo. Il fondo ordinato da Carlo Belli e destinato al Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto è stato acquistato dalla Provincia autonoma di Trento e portato al Palazzo delle Albere di Trento nel febbraio 1990. Più tardi, all'inizio degli anni Novanta, il fondo venne trasportato a Rovereto presso l'Archivio del '900 del Mart. Nel gennaio 2002 il fondo del Mart è stato integrato da una donazione di Giuseppe Appella, che ha ceduto il carteggio Belli-Feroldi in suo possesso. Nell'agosto del 2003 vi è stato un ulteriore versamento: Paola Zingone (1911-2004), moglie di Carlo Belli, ha donato un altro cospicuo nucleo di documenti (scritti, carteggi, materiale a stampa, partiture musicali e molti materiali relativi alla Magna Grecia), rimasto fino a quel momento presso la casa romana del Casaletto e fatto riordinare ad Elena Cavallo dopo la morte di Belli. Ancora, il 31 gennaio 2013 Giuseppe Appella ha donato al Mart alcune altre lettere e lo scritto di Belli "I cento giorni" . Nel frattempo il collezionista trentino Giannantonio Morghen acquistava altre parti di documentazione, nel 1999 da Paola Zingone nel 2004 dagli eredi di lei, in occasione dello sgombero della villa del Casaletto. Nel 2005 questi altri nuclei venivano acquistati a loro volta dalla Transarte di Rovereto, poi Associazione di Promozione Sociale "Transcontemporanea", ora Fondazione Sergio Poggianella, già in possesso di opere grafiche e pittoriche di Belli. Nel gennaio del 2011 viene effettuata da parte di Maurizio Scudiero una perizia di stima di questa parte del fondo, che tra giugno 2013 e luglio 2014 viene depositata presso la Fondazione Museo Civico di Rovereto. La documentazione descritta nel presente inventario è ad oggi conservata a Rovereto, in parte presso l'Archivio del '900 del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, in parte presso la Fondazione Museo Civico di Rovereto.
Contenuto
La compresenza di parti di archivio giunte in tempi separati e appartenenti a diversi enti contribuisce a dare una immagine molto sfaccettata della attività di Belli. Se la prima serie dell'archivio (Fondo ordinato da Carlo Belli) sottolinea il suo interesse a tramandare l'immagine di promotore dell'arte e dell'architettura d'avanguardia, e a sottolineare i suoi contatti di giornalista e critico con le figure più importanti della cultura della prima metà del '900, la documentazione giunta successivamente al 1990 allarga e completa l'orbita dei suoi vasti interessi. Più che la corrispondenza o gli scritti, in queste acquisizioni più recenti spiccano i forti nuclei tematici delle serie della Musica e della Archeologia e Magna Grecia. I materiali compresi nella serie Musica si trovano per intero collocati presso il Museo Civico di Rovereto, mentre la serie legata alla sua passione archeologica, sulla quale si è imperniato il recente convegno "I mondi di Carlo Belli. Da Rovereto alla Magna Grecia" (Mart, 17-18 aprile 2015), è conservata in parte alla Fondazione Museo Civico e in parte al Mart. Dal punto di vista della consistenza, va senz'altro sottolineata la serie della Documentazione a stampa, ricca di una vastissima raccolta di ritagli, periodici, opuscoli, contenente sia gli articoli di Belli sia quanto scritto su di lui e sulle sue opere. Non va dimenticato peraltro come egli svolga in modo continuativo, anche nel secondo dopoguerra, la sua attività di giornalista, lavorando principalmente per la testata "Il Tempo", e assumendo l'incarico di cronista parlamentare. Sono proprio del secondo dopoguerra, infatti, i suoi interventi in ambito politico, ma anche in ambito confessionale-ecclesiale, con decise prese di posizione all'epoca del Concilio Vaticano II. Interessante e accuratamente descritta infine la Documentazione familiare e personale, conservata presso il Museo Civico, che restituisce una immagine più intima della vita di Belli del suo ambiente di formazione: questa serie contiene anche una bella rassegna di fotografie personali, altrimenti piuttosto rare nell'insieme dell'archivio. L'Archivio Carlo Belli comprende 11 serie: Fondo ordinato da Carlo Belli, Attività di critico e pubblicista, Corrispondenza varia, Documentazione a stampa, Scritti vari, Archeologia e Magna Grecia, Musica, Documentazione familiare e personale, Documenti amministrativi, Documenti raccolti da Paola Zingone, Documenti vari estrapolati dai volumi della biblioteca di Carlo Belli. La documentazione del ricco archivio Carlo Belli è giunta presso gli enti che oggi la conservano in condizioni molto differenti, da serie a serie. Quella acquistata dalla Provincia autonoma di Trento alla fine degli anni '80 fu selezionata ed ordinata da Carlo Belli e dalla collaboratrice Elena Cavallo, creando cartellette con voci nominali (persone/ente), che riuniscono sia i documenti prodotti da una persona o da una istituzione (autore), sia quelli che vi si riferiscono (soggetto). Numerose cartelle sono costituite da materiali eterogenei (stampa, carteggi, scritti, etc); all'interno dell'unità le carte sono state ordinate secondo un criterio tipologico e cronologico. Intorno al 2007, Mirella Duci, collaboratrice del Mart, stese elenchi accurati di quanto giunto attraverso le donazioni successive da parte di Giuseppe Appella (2002, formalizzata nel 2003) e Paola Zingone (2003), e analizzò i possibili criteri di un riordino e di una descrizione dei materiali, anche in vista di una informatizzazione dell?inventario. Effettuò alcune integrazioni della documentazione esistente, ipotizzando poi varie strade per la migliore collocazione dei materiali relativi alla Magna Grecia, che costituivano la principale novità rispetto a quanto consegnato precedentemente. Nel frattempo aveva contattato il Mart Sergio Poggianella (galleria Transarte di Rovereto, poi Associazione di Promozione Sociale "Transcontemporanea", ora Fondazione Sergio Poggianella), che aveva acquistato sul mercato opere e documenti di Carlo Belli, venduti dopo la morte della Zingone. Sempre Mirella Duci si prestò a stendere i primi elenchi della parte d'archivio conservata da Poggianella, e costituita da materiali molto eterogenei, tra i quali spiccavano sia i documenti di carattere privato e familiare, sia - anche in questo caso - la grande mole di scritti e appunti, con particolare riferimento all'antichità e alla Magna Grecia. Nell'ottobre del 2009, grazie a una convenzione fra la Galleria Transarte e la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Trento, veniva avviato un lavoro di inventariazione dei carteggi familiari dalla stagista Isabella Merler. Successivamente, grazie a una convenzione del 2013, il fondo di proprietà Poggianella è approdato alla Fondazione Museo Civico di Rovereto, con elenchi di versamento redatti da Micaela Maria Sposito e Walter Bonaventura. Con un progetto co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, e svolto in collaborazione con la Fondazione Museo Civico di Rovereto, l'archivio è stato descritto da Nadia Solai negli anni 2014-2015. Tra il 2014 e il 2024 è stata descritta una serie di documenti sciolti eterogenei, estrapolati dai volumi della biblioteca di Belli da Sara Candidi e Federica Righi e ordinati da Giulia Leccese nel corso del loro servizio civile. Si è scelto di tenerli uniti in virtù della loro provenienza e storia archivistica: questa raccolta di materiali sparsi è andata a costituire dunque una ultima sezione del fondo.
Accesso
Per la parte del fondo conservata al Mart la consultazione è libera negli orari e secondo le modalità stabilite dal Regolamento dell'Archivio del '900 Per la parte del fondo conservata al Mart la riproduzione è consentita secondo le modalità stabilite dal Regolamento dell'Archivio del '900
Note
Nel 2001, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto ha acquistato la biblioteca di Carlo Belli composta di circa 6000 volumi, costituita da edizioni originali di opere di letteratura, musicologia, filosofia degli anni Venti e Trenta, da cataloghi ed opuscoli di mostre comprendenti una ricchissima bibliografia di Belli, da pubblicazioni sulla cultura classica, in particolare sull'archeologia della Magna Grecia. Il materiale librario è conservato nei fondi librari del Mart (Fondo Carlo Belli).