Museo provinciale d'arte. Sezione contemporanea, Trento, 1980 - 1989
 
Date e luoghi
1980 - 1989
Trento, Palazzo delle Albere
 
Note biografiche o storia istituzionale
La Sezione d'arte contemporanea del Museo Provinciale d'Arte viene istituita sulla carta con la L.P. 55 del 1975, Disposizioni in materia di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare; con questa legge, il Museo Provinciale (Art. 6) viene articolato in quattro sezioni, dedicate rispettivamente all'arte antica, medioevale, moderna e contemporanea. Per il suo effettivo funzionamento però occorre attendere il 1981, quando, ultimati i lavori di restauro e approvate le spese per attrezzare uno spazio dedicato alla biblioteca (del.1672-1981), il Palazzo delle Albere, di proprietà della PAT, è individuato quale sede idonea ad accogliere sia il patrimonio che le attività della Sezione contemporanea. La del.3286-1981 affronta le prospettive di sviluppo della Sezione, sottolineandone prima di tutto la funzione didattica e la conseguente necessità di costituire un centro di documentazione in dialogo con il territorio, con archivio specializzato, biblioteca e cineteca. Nel 1982 infatti inizia ad essere operativo un archivio di documentazione sugli artisti trentini contemporanei, che sarà alla base della lettura storico-critica dell'arte locale operata nello Spazio Atelier, e che porterà nel 1988 alla realizzazione della importante mostra "Situazioni. Arte in Trentino dal '45". Al tempo stesso, la Sezione opera in un circuito che ricollega il Trentino alla Mitteleuropa, con le mostre itineranti organizzate insieme al Land Tirolo e alla Provincia di Bolzano (ad es. "Grafica 1900-1950", 1981-1982; "Dall'Impressionismo allo Jugendstil", 1983); porta in luce inoltre, attraverso fondamentali esposizioni monografiche, alcuni dei più illustri artisti trentini dell'800 e '900: da Tullio Garbari (1984) a Luigi Bonazza (1985), da Umberto Moggioli (1986) a Giovanni Segantini (1987). La richiesta di fondare in Trentino una Galleria - e poi un Museo - d'arte contemporanea era emersa a più riprese lungo il secolo. Già nel 1934 Giuseppe Gerola parlava di una "Quadreria Moderna degli artisti trentini dall'Ottocento in poi" come di un sogno futuro (cfr. G. Gerola, "Il Castello del Buonconsiglio e il Museo Nazionale di Trento", Roma 1934, p.199), mentre le opere fino ad allora acquisite dal Museo Nazionale, o depositate dal Municipio di Trento, giacevano sostanzialmente nei depositi del Castello del Buonconsiglio. Nel secondo dopoguerra la questione si era riaperta, con riflessioni ricorrenti lungo gli anni Sessanta e Settanta da parte di critici, artisti, sindacati: tra le figure rilevanti nel dibattito spicca senz’altro quella di Bruno Passamani, che nel 1965 presenta al presidente della Giunta provinciale Bruno Kessler un "Progetto-Proposta per una Galleria d'Arte moderna e contemporanea", e nel 1976-78 stila un programma per la costituenda Sezione d'Arte contemporanea del Museo provinciale d'Arte. Nel giugno del 1979 si tiene a Palazzo delle Albere un convegno dal titolo "Incontro per un Museo d'Arte Contemporanea a Trento"; la svolta, dal punto di vista istituzionale, arriva tuttavia con la L.P.32 del 23 novembre 1987, che vede la nascita del Mart, Museo d'arte moderna e contemporanea, articolato nelle sezioni di Trento e Rovereto, con sede a Rovereto. Di fatto, anche in questa occasione trascorre un importante lasso temporale fra la emanazione della legge e l'operatività del nuovo Museo. Solo nel 1989 vengono nominati un Comitato scientifico, un Consiglio di amministrazione e un Collegio di revisori di conti; con la del.7352/1989 vengono messi a disposizione sedi e beni del patrimonio del Museo provinciale d'arte e con la del.7353 si dà avvio all'attività, decretando la cessazione della attività della Sezione d’arte contemporanea del Museo provinciale.
 
Fondi archivistici
FONDO ADALBERTO LIBERA >>